Corso teorico-pratico sul Test del Confine I.Co.S.
Corso ECM per Psicologi, organizzato da Psiconline Formazione, Ordine degli Psicologi d'Abruzzo e AUPI Abruzzo. Replicato il 12 aprile 2018 a Pescara. Il Corso è pensato per fornire le conoscenze di base che permettono a Psicologi e Psicoterapeuti di cominciare ad utilizzare lo strumento nella clinica, nella formazione e nella ricerca.
Estratto dalle Dispense del Corso
INDICE DEGLI ARGOMENTI:
- Il Confine della struttura psichica in Didier Anzieu
- La dimensione psicofisica del Confine del Sé: il corpo usurpato, il corpo annullato, il corpo-barriera
- Il concetto di Confine psichico in Saraceni e Ruggeri/La Scala Barriera-Penetrazione nel Test della maccjie di Rorschach
- Il Test I.Co.S. (struttura del test)/La scelta del proprio confine
- Classificazione delle Configurazioni di confine: le Configurazioni chiuse; le Configurazioni aperte; la Configurazione selettiva; le Configurazioni barricate; le Configurazioni non barricate
- Configurazione Corteccia: le caratteristiche di base; i disegni; la psicopatologia
- Configurazione Spugna: le caratteristiche di base; i disegni, la psicopatologia
- Configurazione Filtro: le caratteristiche di base; i disegni, la psicopatologia
- Configurazione Corteccia Lacerata: le caratteristiche di base; i disegni, la psicopatologia
- Configurazione Macchia: le caratteristiche di base; i disegni, la psicopatologia
- Configurazione Trama: le caratteristiche di base; i disegni, la psicopatologia
- Configurazione Stella: le caratteristiche di base; i disegni, la psicopatologia
- I materiali del Confine e le loro qualità
- Il vissuto della dimensione-confine
- La scelta della configurazione peggiore/della migliore/dell'unica che protegge senza isolare
- La siglatura qualitativa del Test
- La classificazione del confini
- La siglatura quantitativa del Test/I punteggi di confine
- La restituzione
- La distribuzione dei Confini nel campione
- Rapporto tra tipologie di Confine/dei materiali/delle qualità e patologie
- Il vissuto del Confine e il Test I.Co.S. in un gruppo di donne abusate sessualmente
- Il Confine del Sé in un gruppo di donne con cancro della mammella
- Rapporti tra Confine del Sé in un campione con problemi nella visione
- Il ruolo del Confine del Sé nel processo di elaborazione del lutto in un campione di genitori di pediatria oncologica
- Autostima e Confine del Sé in un campione di pre-adolescenti
DI SEGUITO ALCUNI CONTENUTI ESEMPLIFICATIVI
CHI E' INTERESSATO AL PROGETTO COMPLETO PUO' SCRIVERE A: lorettasapora@gmail.com
IL CONFINE DELLA STRUTTURA PSICHICA IN DIDIER ANZIEU
È l'involucro (cioè il confine) nel suo insieme a far sì che la psiche costituisca "un apparato per pensare i pensieri, per contenere gli affetti, per trasformare l'economia pulsionale”.
La suddivisione dello spazio in due porzioni, l'interno e l'esterno, deve considerarsi preliminare a qualunque successivo processo di sviluppo dello psichismo, proprio come, in una prospettiva biologica evoluzionistica, la struttura unicellulare anucleata (composta dunque di una sola cellula, senza ancora nucleo, rivestita da una membrana) costituisce l'essere vivente primordiale: "la membrana è la prima invenzione della vita”.
Nel lavoro analitico: ”ci si può risparmiare lo studio dei contenitori quando il contenitore contiene adeguatamente, e consacrarsi allora all'analisi dei contenuti, ma quando il contenitore contiene male o addirittura funziona al contrario, è necessario procedere a un lavoro analitico sul contenitore stesso" (D. Anzieu, 1992)
LA DIMENSIONE PSICOFISIOLOGICA DEL CONFINE DI SÉ: IL CORPO USURPATO
“Verso i tre anni, prima di dormire, immaginavo di spogliarmi della mia pelle, che arrotolavo su se stessa e deponevo sul comodino per la notte.
Mi ripugnava che, durante tutta la giornata, questa pelle fosse stata toccata, strofinata, colpita, sporcata, lavata, graffiata, manipolata in modo brusco o inopportuno dalle diverse persone che si arrogavano il diritto di occuparsi del mio corpo…Dovevo liberarmi della mia epidermide…Quando mi sbarazzavo di questa specie di tuta, cancellavo ogni traccia di ammaccatura e cessavo di sentirmi malmenato” . (D. Anzieu “L’epidermide nomade e la pelle psichica”, 1992)
LA DIMENSIONE PSICOFISIOLOGICA DEL CONFINE DI SÉ: IL CORPO ANNULLATO
Federica, giovane paziente con un problema di bulimia ed una anoressia “pura” in anamnesi, cerca una figura geometrica adatta a rappresentare l’individualità.
Alla figura cerchio associa “grasso, protezione, finito, certezza, chiuso, mancanza di spazi liberi, famiglia, nucleo, limitato/stretto, soffocante, pesante. Il cerchio racchiude tutto insieme, e così non si riesce ad analizzare niente”.
Prova con il rettangolo, ma lo trova inadeguato; infine decide per la retta, che la soddisfa perché è illimitata: “Nella retta le cose sfuggono, escono fuori tutte insieme”.
La retta si definisce in geometria come la traccia lasciata da un punto in movimento, ed il punto è un elemento che non ha estensione; la scelta della retta e l’elaborazione che la accompagna esprime quindi, in chiara analogia con l’anoressia, il tentativo di annullamento della corporeità come possibilità di “contenere”.
Il rituale bulimico, con la sua strategia di ributtare all’esterno ciò che è “pericolosamente” penetrato all’interno, è al momento l’unica possibilità di Federica di proteggere, sul piano simbolico, il suo spazio dall’intrusione.
Dopo due mesi dalla precedente elaborazione, Federica cerca una nuova immagine per rappresentare se stessa, e disegna un canale aperto attraverso il quale transitano delle cose; sente il percorso terapeutico come il tentativo di chiudere una estremità di questo canale, operazione che le darebbe la possibilità di trattenere/contenere ciò che ora la attraversa senza fermarsi.
Mentre sta parlando del penoso senso di vuoto che la accompagna costantemente, Federica disegna un cerchio e poi comincia a tracciare al suo interno delle righe; nel momento in cui il cerchio si è completamente riempito, lei sta dicendo: “Ma in realtà io non sono vuota ... sono piena di cose che non mi appartengono, non sono mie”.
IL CONCETTO DI “CONFINE PSICHICO”
Il confine della struttura psichica è:
- il "limite" che fonda l'identità del Sé e lo delimita dal non-Sé
- il "filtro" che regola l'entità e la qualità degli scambi e l'interazione mondo interno/mondo esterno
- la "trama" che garantisce la compartimentazione interna delle parti costitutive dell'apparato psichico e ne regola i rapporti (Saraceni e Ruggeri, 1981)
Dalle caratteristiche del “confine” dipende:
- la possibilità di distinguere i propri dagli altrui contenuti
- la quantità e la qualità delle relazioni con l’Altro-da-Sé
- la dinamica tra le Parti Interne, in particolare i rapporti tra coscienza e contenuti profondi
IL TEST “I.CO.S.” (INDICE DEL CONFINE DEL SÉ)
Semiproiettivo, individua 7 profili, corrispondenti ad altrettanti stili di gestione della relazione dentro/fuori e tra le parti interne
- Nella prova base viene scelta, tra le 7 immagini che rappresentano le diverse configurazioni di Confine, quella corrispondente alla propria
- Nella prima parte del Questionario di inchiesta, le caratteristiche della struttura Confine vengono definite attraverso la scelta di: materiale costitutivo, aggettivi riferiti al materiale, dimensione spaziale esperita dal soggetto idealmente collocato al centro del proprio spazio
- Nell’ultima parte del questionario di inchiesta, viene indicato il Confine visto come il peggiore/più svantaggioso, quello visto come il migliore/più vantaggioso e quello visto come l‘unico capace di difendere il territorio interno senza impedire gli scambi con l‘esterno
- Come il disegno della Casa rappresenta il Sé, così la configurazione del Confine rappresenta “le pareti della Casa”, cioè le “parti perimetrali” della struttura psichica, quelle che definiscono/delimitano lo spazio interno e le sue compartimentazioni.
LA CONFIGURAZIONE SPUGNA
Dimensione caratteristica: dipendenza
- barriera “bucata” ed estremamente penetrabile
- determina uno scambio/passaggio continuo di materiali dall’ambiente esterno a quello interno e viceversa
- impedisce la regolamentazione degli scambi, consentendo l’invasione intrusiva da e verso l’esterno e generando confusione tra dentro e fuori
- i contenuti profondi “traboccano” disordinatamente sul piano della coscienza, ma scivolano via senza fermarsi, ostacolando i processi di elaborazione
PSICOPATOLOGIA DEI PAZIENTI CON CONFINE SPUGNA
- Lacerazione del confine e angoscia di svuotamento nella ferita narcisistica
- Stato “aperto” e generalizzata vulnerabilità ansiosa
- Emotività trabordante e suggestionabilità istrionica
- Dipendenza profonda dagli oggetti esterni significativi
- Erotismo “senza confini” nella bisessualità
- Doloroso stato di “penetrabilità” negli abusati sessuali
- Dipendenza dal cibo nell’obesità e nella bulimia, e dalle sostanze nell’abuso di alcolici
- Esposizione all’invasione esterna nei disturbi alimentari restrittivi
PSICOPATOLOGIA DEI PAZIENTI CON CONFINE SPUGNA: LE PERCENTUALI NEL COSTRO CAMPIONE
- Angoscia di svuotamento nel Disturbo di personalità Narcisistico 27%
- Confusione tra “dentro” e “fuori” nella Personalità Borderline 19%
- Stato “aperto” e vulnerabile nel Disturbo di personalità Ansioso 19%
- Dipendenza basica dagli oggetti nel Disturbo Dipendente 15%
- Vissuto di invasione dall'esterno nell'Anoressia e nei Disturbi Alimentari Restrittivi 15%
- Doloroso vissuto di “penetrabilità” nelle donne che hanno subito Abusi Sessuali 15%
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