Il Progetto "Sana Imago"
IL TRATTAMENTO INTEGRATO DEL SOVRAPPESO, di Loretta Sapora
Da tempo Nutrizionisti e Psicologi collaborano nel trattamento dell’eccesso ponderale, ma finora non è stato abbastanza preso in considerazione il fatto che la maggior parte delle persone in sovrappeso si convince che è impossibile avere una immagine gradevole al disopra di una certa taglia … il che si riflette sempre più o meno negativamente sull’umore, sull’autostima e sulla vita sociale.
Il nostro metodo di intervento su questo problema propone quindi:
- un percorso nutrizionale in cui i piani alimentari sono variabili, rispettosi delle caratteristiche psicologiche, dei gusti, delle abitudini e dello stile di vita della persona, che mantiene un’ampia libertà di organizzarsi: “Tutto è mangiabile, nessun alimento si esclude (carboidrati compresi!) ma ci sono alimenti che si gestiscono”
- una consulenza psicofisiologica in cui la persona impara alcune tecniche di respirazione, rilassamento e contatto con il cibo che potrà poi utilizzare autonomamente per gestire gli stati emotivi, abbassare il livello di tensione, migliorare il contatto con il corpo, aumentare il,senso di sazietà e recuperare un sano e fisiologico rapporto con il cibo: “La pulsione orale non deve essere mortificata, ma soddisfatta in modo fisiologico”; a questa consulenza di base può seguire, se la persona lo richiede, un trattamento psicoterapeutico finalizzato ad individuare e risolvere i problemi psicologici che sostengono l’uso disfunzionale del cibo
- una consulenza d’immagine in cui la persona è aiutata a scegliere l’abbigliamento più adatto al suo corpo ed alla sua personalità, utilizzando abiti e accessori per valorizzare la propria immagine e vedersi/sentirsi meglio, mentre la variazione delle linee e dei colori accompagna e sottolinea i cambiamenti di peso lungo il percorso: “Non è il corpo che deve adattarsi all’abito, ma l’abito che deve adattarsi al corpo. Non ci sono persone perfette che possono indossare tutto, ma abiti perfetti per ciascuno di noi”
LA CONSULENZA D’IMMAGINE INTEGRATA, di Sara Sapora
La capacità di stare bene con il proprio corpo, di “abitarlo” con piacere, è legata fondamentalmente a tre condizioni:
- vedersi per come effettivamente si è
- accettarsi per come si è
- piacersi e volersi bene, nonostante la presenza di imperfezioni o difetti.
Il nostro modello di consulenza d’immagine vuole aiutare la persona a recuperare o costruire questa capacità di vivere bene nella propria pelle, fornendole:
- un “rispecchiamento” fedele della propria realtà corporea (laddove la persona presenti una percezione alterata della propria fisicità)
- le tecniche che permettono di valorizzare attraverso l’abbigliamento i punti di forza del corpo, “gestendo” i punti deboli
- l’aiuto necessario alla costruzione di uno stile personale (nelle sue varie declinazioni), che sostenga e mostri le proprie specificità, dando soddisfazione al naturale bisogno di affermazione della propria identità.
Laddove la persona presenti un vero e proprio Disturbo di dimorfismo corporeo, alla Consulenza d’immagine si potrà affiancare la consulenza psicologica per individuare e risolvere i problemi da cui il disturbo stesso origina.
L'ARMOCROMIA, di Sara Sapora
Si tratta del metodo che permette di valorizzare l'aspetto estetico della persona a partire dalle sue caratteristiche cromatiche (mix di pelle, occhi e capelli), individuando i colori da indossare e quelli da evitare per far risaltare l'incarnato illuminando il viso e gli occhi, e minimizzare gli eventuali segni del tempo e della stanchezza.
In Italia l'analisi del colore si pratica da diversi anni, ma si è diffusa con il testo Armocromia, di Rossella Migliaccio (2019), che ha teorizzato e definito i dettagli del metodo. Il percorso per individuare la propria gamma di "colori amici", consiste nel posizionare in sequenza, sotto il viso, una serie di drappi di cotone colorati, osservando accuratamente la reazione della pelle alle diverse "vibrazioni cromatiche".
Questo permette di definire la palette personalizzata della cliente, individuando la sua "stagione cromatica" di riferimento. Le stagioni cromatiche, come le palette colori, sono 4 e fanno riferimento ai colori che la natura assume nelle 4 stagioni; è poi possibile individuare 12 sottogruppi all'interno delle stagioni: il metodo Migliaccio si definisce quindi "a 16 stagioni".