Relazioni sane, relazioni patologiche
Il Corso, della durata di 20 ore, propone una riflessione sui diversi elementi che distinguono una relazione sana da una relazione malata, prendendo in considerazione diversi tipi di relazione: parentale, affettiva, amicale, virtuale ... Si è tenuto nel primo semestre dell'anno 2020 presso l'Università Popolare Eretina di Monterotondo (RM)
Estratto dalle dispense del Corso UPE
INDICE DEGLI ARGOMENTI
- Relazioni amicali
- Relazioni affettive
- Relazioni sessuali
- Relazioni virtuali
- Lo stile personale di gestione delle relazioni
- Per avere relazioni sane è fondamentale ...
- Relazioni problematiche: analisi di casi
- La dipendenza affettiva
- Le relazioni perverse
- L’autolesionismo
- Autolesionismo e body art
- Le idee e i comportamenti suicidari
- Analisi di film: “Jul e Jim” di Francois Truffaut; “Dobbiamo parlare” di Sergio Rubini; “Terra madre” di Ermanno Olmi
DI SEGUITO ALCUNI CONTENUTI ESEMPLIFICATIVI
CHI È INTERESSATO AL PROGETTO COMPLETO PUÒ SCRIVERE A: lorettasapora@gmail.com
PER AVERE RELAZIONI SANE ...
È FONDAMENTALE:
- •. Essere consapevoli del proprio irrisolto nell’ambito dei bisogni psicologici fondamentali ed essere capaci di gestirlo ...
- ... perché l’irrisolto personale determina le aspettative e le richieste verso l’Altro in generale e verso il Partner in particolare...
- •. Avere introiettato modelli di Femminile e di Maschile sufficientemente buoni/equilibrati
IN PARTICOLARE:
RELAZIONI PROBLEMATICHE
LA DIPENDENZA AFFETTIVA
“Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un’infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo.
Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuose lui vorrà cambiare per amor nostro, stiamo amando troppo.
Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo”
“Se vi è mai capitato di essere ossessionate da un uomo, forse vi è venuto il sospetto che alla radice della vostra ossessione non ci fosse amore, ma la paura”
(R. Norwood, “Donne che amano troppo”)
Nella “love addiction” si sperimenta la dipendenza dall’Altro in modo simile alla dipendenza da sostanze
CARATTERISTICHE DELLA DIPENDENZA AFFETTIVA
LE RELAZIONI PERVERSE
LE PARAFILIE NEL DSM (Manuale Diagnostico Statistico dei disturbi mentali)
Il termine “parafilie” (che sostituisce il vecchio termine “perversioni”) indica ricorrenti e intensi impulsi, fantasie o comportamenti sessuali che implicano oggetti, attività o situazioni (la cosiddetta “meta”) inusuali e causano disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area affettiva, sociale, lavorativa
LA TEORIA PSICANALITICA DELLE PERVERSIONI SESSUALI
Le perversioni sessuali derivano da un arresto (di origine traumatica) del normale sviluppo libidico, per cui la persona non arriva alla maturità genitale, rimanendo fissata ad una fase precedente/immatura dello sviluppo
Nelle perversioni sessuali (secondo il DSM V: feticismo, esibizionismo, voyerismo, frotterismo, masochismo, sadismo, pedofilia, travestitismo) la soddisfazione libidica è legata appunto a modalità infantili, incomplete e parziali (nel senso che sono in causa zone erogene parziali ed oggetti parziali) che hanno lo scopo di negare un aspetto della realtà molto focalizzato e specifico: il sesso della donna (e quindi la castrazione come difetto fallico-narcisistico fondamentale).
Come dice Bergeret, "Questo oggetto parziale non deve esistere, mentre l'oggetto parziale fallico si trova violentemente e complementariamente superinvestito, con una modalità narcisistica ... una parte dell'Io riconosce la castrazione, ma un'altra parte la nega"
Nelle perversioni di carattere troviamo invece che "la negazione verte non sul diritto della donna ad avere un sesso autentico suo proprio, ma sul diritto degli altri a possedere un loro proprio narcisismo, nella misura in cui esso è recepito come barriera per l'utilizzazione dell'altro al servizio esclusivamente del proprio narcisismo" .
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